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Cos'è il morbo di Alzheimer?


Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza, una malattia neurodegenerativa che colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.

Diagnosticare il morbo di Alzheimer non è semplice poiché, in genere, ha un inizio subdolo: le persone cominciano a dimenticare alcune cose, per arrivare al punto in cui non riescono più a riconoscere nemmeno i familiari.

Le fasi della malattia di Alzheimer sono essenzialmente tre e sono caratterizzate dal grado di declino cognitivo che evolve da lieve a moderato e infine molto grave nelle fasi tardive della malattia. Inizialmente, quindi, è proprio l’insorgere di sintomi quali la disattenzione, la perdita della memoria degli eventi più recenti o le difficolta di linguaggio ad allarmare sulla possibile presenza della malattia.
Infatti, I’ Alzheimer è una malattia progressiva, i sintomi peggiorano gradualmente e la rapidità con cui i sintomi si acutizzano varia da persona a persona. Come in altre malattie neurodegenerative, la diagnosi precoce è molto importante perché offre al soggetto la possibilità di rallentare alcuni sintomi della malattia ed, inoltre, perché permette al paziente di pianificare il suo futuro quando ancora è in grado di prendere decisioni.

Attualmente non esistono farmaci in grado di fermare o far regredire la malattia, tutti i trattamenti disponibili rallentano temporaneamente il peggioramento dei sintomi e migliorano la qualità della vita delle persone affette e di chi si occupa di loro.
La messa a punto di nuovi farmaci è un campo in grande sviluppo, nei laboratori di ricerca si sta lavorando a principi attivi che aiutino a prevenire l’insorgere del morbo.
Purtroppo, al giorno d’oggi, non esiste una vera ed efficace prevenzione nei confronti dello sviluppo dell' Alzheimer ma diversi studi suggeriscono una correlazione con malattie cardiache, sovrappeso e diabete.

Una dieta equilibrata, unita ad attività fisica e a un’appropriata stimolazione cognitiva sono considerate tutte strategie a favore del benessere cerebrale e cognitivo.
 

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